Guida al risparmio di energia in cucina: fornelli a gas o piastre a induzione

La scelta tra la cucina a gas e le piastre elettriche a induzione deve essere compiuta anche secondo criteri di risparmio, efficienza, ecologia: la guida LifeGate Energy.

La scelta di un sistema di cottura o di un altro dipende dai propri gusti, dalle abitudini, dall'estetica. Noi aggiungiamo anche: da criteri di risparmio, ecologia ed efficienza.

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In un quarto delle cucine italiane ci sono già le piastre a induzione, per cucinare, al posto dei fornelli a gas. Un dilemma interessante.

I fornelli a gas

I fornelli a gas sono il classico: convertono immediatamente l’energia primaria in calore, con una scintilla. Per risparmiare con la cottura a gas valgono i consigli più ovvi: far sempre bollire le pentole con il coperchio e non usare pentole più strette del diametro del bruciatore.

Anche in questo campo c’è stato un progresso, in quanto i nuovi bruciatori (le coroncine con gli ugelli da cui esce la fiamma) sono concepiti per generare fiamme di forma ancora più calibrata ed efficiente, consentendo risparmi di gas notevoli, a parità di potere calorifico, Fino a poco tempo fa i piani cottura a gas avevano un’efficienza media del 40%, i migliori del 55% (già leggermente superiore agli standard europei EN 30.2.1 che indicano il 52%). Gli ultimi modelli più performanti raggiungono il 65% (dati Sabaf).

Stimando un utilizzo medio giornaliero di 20 minuti e la vita media del piano cottura di una cucina a gas in 18 anni, il risparmio energetico di un bruciatore altamente performante rispetto a uno di vecchia generazione è di circa 200 metri cubi di gas per abitazione. Risultati ancor più sorprendenti supponendo di estendere l’utilizzo per i piani cottura dei bruciatori a gas più performanti in tutta Europa. In questo caso si potrebbero risparmiare oltre 2,2 miliardi di metri cubi di gas, una quantità equivalente al consumo mensile di tutte le centrali termoelettriche italiane messe insieme.

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Il piano cottura elettrico

I piani cottura elettrici sprecano molta più energia primaria. Con i vecchi fornelli a resistenze, radianti o alogeni si arriva a stento al 20%-25%. È un sistema energivoro, inefficiente, ormai accettabile solamente nelle case disagiate, nei rustici.

Il piano cottura a induzione

Con i più moderni piani cottura a induzione magnetica l’efficienza è molto superiore, ma i consumi di picco anche. Il piano cottura a induzione funziona con la corrente elettrica: una bobina genera un campo magnetico che a sua volta mette in movimento le molecole di metallo della pentola. L'energia prodotta viene trasmessa ai tegami che si riscaldano e cuociono i cibi. Servono però quelli adatti con fondo in ferro o acciaio (niente vecchie stoviglie di rame o alluminio, metalli non magnetizzabili). Quando si cucina a induzione il calore si crea direttamente solo sul fondo pentola. Le dimensioni della pentola vengono riconosciute in automatico.

I vantaggi: non ci sono praticamente perdite di energia e cucinare risulta particolarmente sicuro perché le aree accanto alla zona cottura restano relativamente fresche. L’efficienza è alta, fino al 90%, ma ciò non comporta risparmi perché l’energia richiesta raggiunge picchi alti: per poter allacciare questo tipo di piano cottura alla rete elettrica di casa è necessaria molta potenza (i più piccoli bruciano 3.000 W, la maggioranza 5.500 W già per pentole con fondo di diametro 24 cm, alcuni arrivano a 7.400 W).

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In Italia - generalmente - la potenza elettrica installata nelle abitazioni è di 3 kW: per usare i piani a induzione senza far scattare il contatore serve almeno il doppio. Se interessati, bisogna dunque richiedere un contratto di vendita con potenza superiore. Tradotto in costi, il passaggio comporta un aumento della bolletta, sia per le quote fisse sia per quelle al consumo.

Vietare il tostapane?

Un anno fa hanno fatto scalpore le boutade di qualche commentatore politico che asseriva che l’Europa sarebbe arrivata a vietare i tostapane a doppia feritoia, quelli classici. La battuta prendeva spunto da uno studio europeo sugli elettrodomestici, in cui si parla anche di tostapane: lì però ci si limitava a segnalare che esiste un brevetto che permette di disattivare una delle due feritoie quando non la si usa, consentendo di risparmiare energia. Non si parlava di nessun obbligo o divieto che, d'altra parte, eventualmente non colpirebbe i tostapane già sul mercato.

È però un esempio emblematico di come lo sforzo per risparmiare energia non sia fattibile soltanto con grandi mosse, bensì con una miriade di piccoli accorgimenti, di piccole migliorie continue, di piccole attenzioni a ogni livello che, moltiplicate per migliaia di volte, migliaia di oggetti, migliaia di persone generano – questo sì – grandi vantaggi.